
Trump chiude gli USA? Foto: IG, @realdonaldtrump - maggiesfarm.it
La dimensione economica del progetto è enorme: si stima che il costo totale del Golden Dome potrebbe superare le centinaia di miliardi di dollari.
Negli ultimi anni, la sicurezza nazionale degli Stati Uniti è diventata una priorità assoluta per l’amministrazione Trump. Recentemente, è stato annunciato un ambizioso progetto di difesa missilistica denominato “Golden Dome”, che mira a proteggere il territorio americano da minacce esterne, in particolare attacchi missilistici.
Questo programma prevede un investimento iniziale di ben 27 miliardi di dollari, attirando l’attenzione sia a livello politico che commerciale. In questo contesto, SpaceX, l’azienda aerospaziale di Elon Musk, si trova in pole position per aggiudicarsi questo mega-contratto.
Collaborazioni strategiche per la difesa
Secondo fonti vicine alla questione, SpaceX sta collaborando con il gigante del software Palantir e con Anduril, una società specializzata in droni, per sviluppare un sistema integrato di difesa. L’idea alla base del Golden Dome è quella di creare una rete di satelliti in grado di monitorare il cielo statunitense e neutralizzare eventuali minacce.
Il piano prevede il lancio di un numero compreso tra 400 e 1000 satelliti, che non solo rileverebbero i missili in arrivo, ma avrebbero anche la capacità di abbatterli tramite un’altra flotta di satelliti armati di missili o sistemi laser.
La visione di Trump sulla minaccia missilistica
Il presidente Trump ha descritto gli attacchi missilistici come “la minaccia più catastrofica che gli Stati Uniti devono affrontare”, sottolineando l’urgenza di implementare un sistema di difesa efficace.

Nonostante l’interesse mostrato dal Pentagono nei confronti del progetto, il processo decisionale è ancora nelle fasi iniziali e potrebbero verificarsi cambiamenti significativi nelle scelte finali riguardo i fornitori e le tecnologie da utilizzare.
Un modello innovativo di abbonamento
Un aspetto innovativo del progetto è la proposta di SpaceX di adottare un modello di “servizio in abbonamento” per il Golden Dome. Questo approccio, piuttosto inusuale nel settore della difesa, potrebbe permettere al governo di pagare per l’accesso alla tecnologia anziché acquistarla direttamente. Tale strategia potrebbe accelerare l’implementazione del sistema, ma solleva interrogativi sulla gestione dei costi e sul controllo da parte del governo sulle tecnologie impiegate.
Le reazioni all’idea di un abbonamento per un sistema di difesa così critico non sono state tutte positive. Alcuni funzionari del Pentagono hanno manifestato preoccupazioni riguardo la dipendenza da un modello commerciale che potrebbe limitare la capacità degli Stati Uniti di gestire e controllare il proprio sistema di difesa. La questione dell’affidabilità di un sistema di difesa “in abbonamento” rispetto a un modello tradizionale di acquisto e gestione rimane centrale nel dibattito interno.
Il Golden Dome non è solo un progetto di difesa; rappresenta anche un potenziale punto di svolta per la Silicon Valley nel settore degli appalti della difesa. Se SpaceX dovesse aggiudicarsi il contratto, sarebbe un segnale forte che le start-up tecnologiche possono competere ad armi pari con i colossi tradizionali del settore, come Northrop Grumman, Boeing e Lockheed Martin, che stanno già cercando di rafforzare la loro presenza nel progetto.
Questo investimento non solo mira a garantire la sicurezza degli Stati Uniti, ma potrebbe anche innescare una nuova corsa agli armamenti tecnologici, trasformando il modo in cui le nazioni concepiscono e implementano la difesa missilistica.