
La città migliore d'Italia(www.m aggiesfarm.it)
Nel 2025, la classifica annuale del Sole 24 Ore ha rivelato risultati sorprendenti riguardo alla qualità della vita nelle province italiane.
Questa città ha dimostrato una straordinaria capacità di recupero e crescita. Dopo il duro colpo della pandemia, la città ha implementato strategie efficaci per migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini. Questi sforzi si sono tradotti in un miglioramento dei principali indicatori socioeconomici. La città ha investito significativamente nella sostenibilità ambientale, promuovendo l’uso di energie rinnovabili e migliorando la gestione dei rifiuti. Inoltre, è stato potenziato il sistema dei trasporti pubblici, rendendolo più efficiente e accessibile.
La cultura gioca un ruolo cruciale nella rinascita di Bergamo. Con eventi culturali e iniziative artistiche che animano la vita cittadina, è stata promossa una forte identità locale, attirando turisti e residenti. La valorizzazione del patrimonio storico e artistico, insieme a iniziative per il supporto agli artisti locali, ha contribuito a rendere Bergamo un esempio da seguire per altre città italiane.
I fattori che influenzano la qualità della vita
L’indagine del Sole 24 Ore si basa su un’analisi approfondita di 90 indicatori, suddivisi in sei categorie chiave: ricchezza e consumi, affari e lavoro, ambiente e servizi, demografia, società e salute, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero. Questi parametri offrono una visione completa del benessere urbano e della vivibilità.
In particolare, la categoria dedicata all’ambiente e ai servizi ha mostrato quanto sia fondamentale la sostenibilità per migliorare la vita dei cittadini. Le città che hanno saputo investire in verde urbano, mobilità sostenibile e servizi pubblici di qualità hanno visto un notevole aumento del punteggio nella classifica. Il benessere psicologico e sociale, inoltre, è fortemente influenzato dalla qualità dei servizi sanitari e dalle opportunità di lavoro.

Mentre Bergamo celebra il suo trionfo, le grandi città italiane, tra cui Roma e Firenze, stanno affrontando sfide significative. Milano, pur mantenendo una certa rilevanza, ha subito un calo, passando dalla 8ª alla 12ª posizione. Roma, un tempo simbolo di cultura e storia, ha visto un crollo clamoroso, scivolando al 59º posto. Questo dato preoccupante riflette le difficoltà nella gestione dei servizi pubblici e la crescente insoddisfazione dei cittadini nei confronti della sicurezza e della qualità della vita.
Firenze, anch’essa in difficoltà, ha perso ben 30 posizioni, arrivando al 36º posto. Questi cambiamenti suggeriscono una necessità urgente di riforme nelle politiche urbane, che possano affrontare le problematiche strutturali e le disuguaglianze sociali che affliggono le grandi metropoli.
Il Nord vs. il Sud: una disparità persistente
La classifica mette in evidenza una netta predominanza delle province del Nord Italia, con Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige che dominano i primi posti. Oltre a Bergamo, altre province come Monza e Brianza, Cremona, Udine e Verona mostrano risultati positivi, contribuendo a un quadro di vivibilità che si discosta notevolmente da quello del Sud.
Le province meridionali, al contrario, continuano a lottare con difficoltà strutturali. Reggio Calabria chiude la classifica, seguita da Napoli e Crotone. Queste realtà evidenziano una persistente carenza in termini di opportunità lavorative, servizi essenziali e sicurezza, che ostacolano il progresso e il benessere dei cittadini. È fondamentale che ci sia un impegno rinnovato per affrontare queste problematiche e sviluppare politiche che possano realmente migliorare la qualità della vita nel Mezzogiorno.
Questa classifica non solo fornisce uno spaccato della qualità della vita in Italia, ma evidenzia anche le sfide e le opportunità che ogni città deve affrontare nel suo percorso di sviluppo. L’analisi approfondita di questi dati può servire come spunto per amministratori locali e cittadini, invitandoli a riflettere su come migliorare il proprio ambiente di vita.