
Quando si può andare in pensione con 30 anni di contributi - maggiesfarm.it
Sai che se hai 30 anni di contributi puoi andare in pensione prima? Ecco chi può richiedere, nel dettaglio, la pensione anticipata.
Chi ha maturato o si avvicina ai 30 anni contributi versati all’INPS inizia naturalmente a chiedersi quando gli sarà possibile andare in pensione. Una questione senza dubbio legittima, soprattutto per quei lavoratori che, superata la soglia dei 55-60 anni iniziano a fare i conti con il futuro e con le misure previdenziali a disposizione.
Ma in realtà la risposta non è così immediata, come si può ben immaginare. Molto dipende dal tipo di contributi versati, dall’anagrafica e dalle norme in vigore che negli ultimi anni hanno subito una serie di importanti modifiche.
I requisiti base: età e contributi
In generale qualsiasi forma di pensionamento in Italia si basa su due pilastri: l’anzianità contributiva e l’atà anagrafica. Solo quando entrambi i requisiti sono soddisfatti si apre una reale possibilità di uscita dal mondo del lavoro. Non tutte le misure previdenziali, però prevedono lo stesso mix e con 30 di contributi il ventaglio delle opzioni inevitabilmente si restringe.
Chi ha già accumulato 30 anni di versamenti può puntare sicuramente sulla pensione di vecchiaia, che oggi richiede almeno 20 anni di contributi e il compimento dei 67 anni di età. È di certo la misura più classica e stabile, adatta a chi non rientra in condizioni particolari.

Un’altra ipotesi da considerare è la pensione anticipata contributiva, riservata a chi ha cominciato a versare i contributi dopo il 1995. In questo caso si può anche andare in pensione a 64 anni a patto che l’assegno spettante sia almeno 2,6 volte superiore all’assegno sociale (un requisito che varia in base al genere e alla composizione familiare). Quindi, serve il requisito contributivo ma anche un montate economico sufficiente.
Quando 30 anni non bastano
Diverse misure di pensionamento anticipato restano fuori portata con una carriera di “soli” 30 anni. Come ad esempio la pensione anticipata ordinaria, che richiede oltre 42 anni di contributi per gli uomini e 41 per le donne. Oppure Opzione Donna, che ne esige almeno 35. Anche misure come la Quota 41 per preococi, l’Ape sociale per lavori gravosi e gli scivoli per lavori usuranti fossano soglie contributive più alte.
L’unica strada percorribile con 30 anni di contributi e meno di 67 anni d’età è l’Ape sociale, che spetta però solo a categorie precise: disoccupati di lunga durata, caregivers che assistono familiari gravemente malati e lavoratori con invalidità pari o superiore al 74%. In questi casi, si può uscire dal mondo del lavoro a partire da 63 anni e 5 mesi.