
L’oro: un metallo raro con origine cosmica(www.maggiesfarm.it)
È stata recentemente annunciata la scoperta del più grande giacimento aurifero della storia, una notizia che attirato l’attenzione di tutti.
La scoperta è avvenuta in Cina, nel cuore della provincia di Hunan, nella contea di Pingjiang, una zona già nota in passato per altre risorse naturali, come l’olio di camelia utilizzato nell’industria cosmetica.
Oggi, però, a catalizzare l’interesse è l’oro: un vero e proprio “supergigante” minerario che promette di rivoluzionare il mercato globale del prezioso metallo.
La scoperta del più grande giacimento aurifero del mondo in Cina
Un team di geologi cinesi ha identificato oltre 40 filoni auriferi, la cui concentrazione di oro supera nettamente la media mondiale, con una valutazione preliminare che stima la presenza di circa 1.100 tonnellate d’oro, un quantitativo straordinario se si considera che, nella storia dell’umanità, sono state estratte complessivamente circa 233.000 tonnellate di oro. Secondo le stime riportate dall’agenzia di stampa ufficiale cinese Xinhua, il valore totale del giacimento si aggira intorno a 83 miliardi di dollari.
La ricchezza del deposito è resa ancora più significativa dalla concentrazione di oro nel minerale, calcolata in circa 138 grammi per tonnellata metrica, un dato superiore a quello della maggior parte delle miniere aurifere mondiali. I filoni si trovano a circa 2 chilometri di profondità, rendendo la sfida estrattiva complessa ma non impossibile, soprattutto grazie alle tecnologie avanzate delle grandi imprese statali che gestiranno l’estrazione, escludendo l’accesso ai minatori indipendenti o amatoriali.
Prima di questa scoperta, la miniera aurifera più grande del mondo era la South Deep Mine, situata in Sudafrica, con una produzione di 1.025 tonnellate di oro. La nuova miniera cinese non solo supera questa cifra, ma potrebbe rafforzare la posizione della Cina come uno dei principali produttori di oro a livello globale, già responsabile del 10% della produzione mondiale, insieme a paesi come Russia, Indonesia e Cile.
L’oro è un metallo prezioso non solo per il suo valore economico, ma anche per la sua origine straordinaria. La sua formazione non avviene nel sottosuolo terrestre, dove le condizioni di temperatura e pressione non sono sufficienti a generare elementi così pesanti. Gli scienziati concordano sul fatto che l’oro si è formato in seguito a eventi cosmici estremi, come l’esplosione di supernove o la collisione di stelle di neutroni.
Il metallo è giunto sulla Terra in due modi principali: da un disco protoplanetario di gas e polveri che circondava il Sole primordiale, e attraverso un intenso bombardamento meteorico durante i primi momenti della formazione del nostro pianeta. Questa duplice origine conferisce all’oro un valore scientifico e simbolico unico, oltre alla sua importanza economica.
È interessante notare che la Terra è relativamente ricca di oro rispetto alla maggior parte degli esopianeti conosciuti, probabilmente grazie al fatto che il Sole si è formato in una regione dell’universo popolata da supernove esplose, le quali hanno arricchito il sistema solare di elementi pesanti, compreso il prezioso metallo dorato.

La scoperta del nuovo giacimento in Cina avrà inevitabilmente ricadute economiche di vasta portata. L’estrazione sarà gestita da grandi aziende statali, a testimonianza della strategia cinese di mantenere sotto controllo diretto le risorse naturali strategiche. Ciò si inserisce in un contesto globale dove la Cina sta consolidando la sua posizione di superpotenza economica e politica, come evidenziato anche dai recenti accordi con il Giappone nel corso del sesto Dialogo Economico di Alto Livello tenutosi a Tokyo nel marzo 2025, volto a rafforzare la cooperazione economica e commerciale tra le due nazioni.
Inoltre, la nuova miniera potrebbe alterare gli equilibri del mercato internazionale dell’oro, influenzando prezzi, flussi commerciali e dinamiche geopolitiche. La Cina, già secondo produttore mondiale di oro e la più grande economia globale in termini di PIL a parità di potere d’acquisto, si prepara a sfruttare questo enorme vantaggio naturale per sostenere ulteriormente la sua crescita economica e l’autonomia strategica.