
Tutti i sensitivi del mondo concordano: cosa sta per accadere - Maggiesfarm.it
Cosa sta davvero per succedere? Raramente accade ma tutti i sentitivi del mondo concordano su questo terribile evento.
Mentre il mondo affronta crescenti tensioni geopolitiche e ambientali, un inquietante coro di voci dal passato e dal presente torna a farsi sentire, delineando un quadro di crisi globale nel corso dell’anno.
Quattro tra i più rinomati sensitivi di epoche diverse – Baba Vanga, Nostradamus, Athos Salomé e Nicolas Aujula – hanno infatti formulato previsioni convergenti per il 2025, mettendo in guardia su un possibile conflitto mondiale di proporzioni catastrofiche.
Le profezie di Baba Vanga e Nostradamus: guerra e calamità
Tra queste figure, spicca la bulgara Baba Vanga, scomparsa nel 1996 ma tuttora oggetto di grande interesse per le sue doti profetiche. Nota per aver anticipato eventi come l’11 settembre e la morte di Lady Diana, la mistica aveva previsto che il 2025 sarebbe stato segnato da una guerra devastante in Europa, un conflitto che potrebbe segnare l’inizio di un declino irreversibile per l’umanità. A questo si aggiungeva la previsione di terremoti e cataclismi legati ai cambiamenti climatici, alcuni già avvenuti in Asia, che aggraverebbero ulteriormente la situazione globale.
Parallelamente, le quartine criptiche di Nostradamus, celebre veggente francese del XVI secolo, suggeriscono l’avvento di guerre spietate coinvolgenti l’Inghilterra, minacciata da crisi interne ed esterne. La sua profezia parla anche del ritorno di una “grande pestilenza”, un riferimento che molti interpretano come un possibile parallelo con le pandemie recenti, come quella di COVID-19, ma con effetti ancor più devastanti.
Il presente si mescola con il futuro nelle visioni di Athos Salomé, il cosiddetto “Nostradamus vivente” proveniente dal Brasile. Conosciuto per aver anticipato eventi come la pandemia globale e la morte della Regina Elisabetta II, Salomé avverte dell’imminente esplosione di una Terza Guerra Mondiale che sarà combattuta anche attraverso il cyberspazio, con l’impiego massiccio di intelligenze artificiali e tecnologie avanzate. Questa nuova forma di conflitto, a suo dire, rappresenterà non solo uno scontro tra nazioni, ma anche una guerra tra macchine intelligenti, aprendo scenari fino ad oggi inediti.
Dalla Gran Bretagna arriva invece la voce di Nicolas Aujula, ipnoterapeuta londinese che afferma di ricevere visioni in stati di trance profonda. Secondo lui, il 2025 sarà un anno segnato da una crescente assenza di empatia e compassione a livello globale, con un’escalation di atti di violenza motivati da idee religiose e nazionaliste. La Terza Guerra Mondiale potrebbe scoppiare entro la metà dell’anno, sottolinea Aujula, con il Regno Unito coinvolto direttamente nelle devastazioni.

Queste previsioni si inseriscono in un contesto mondiale che mostra segnali di forte instabilità. I conflitti ancora aperti in Medio Oriente, come quello a Gaza, la guerra in Ucraina e le tensioni tra India e Pakistan rappresentano solo alcune delle fiamme che rischiano di propagarsi ulteriormente. Le frequenti dichiarazioni aggressive dei leader mondiali e il ricorrente tema delle minacce nucleari alimentano un clima di paura e incertezza. Inoltre, il cambiamento climatico rimane un fattore esacerbante, con eventi meteorologici estremi che minacciano la stabilità delle comunità e degli ecosistemi. La combinazione di tecnologia, conflitti geopolitici e crisi ambientali crea una miscela esplosiva che rende le profezie dei sensitivi ancora più inquietanti.
Nonostante il carattere controverso di molte di queste visioni, la loro popolarità non accenna a diminuire. Dalla riscoperta annuale delle predizioni di Baba Vanga da parte dei suoi seguaci, alla continua reinterpretazione delle quartine di Nostradamus, fino alla comunicazione mediatica di Athos Salomé e alle rivelazioni di Nicolas Aujula, queste figure continuano a catturare l’immaginario collettivo. Il fascino delle profezie risiede nella loro capacità di dare voce alle paure collettive e di offrire un’apparente “mappa” per orientarsi in tempi di crisi. In un mondo sempre più complesso e fragile, l’idea che qualcuno possa “vedere” il futuro, anche se solo in forma simbolica, risponde a un bisogno profondo di ordine e comprensione.
La loro forza non sta tanto nella precisione delle previsioni, spesso criptiche e soggette a molteplici interpretazioni, quanto nella capacità di riflettere le ansie di un’epoca segnata da trasformazioni rapide e potenzialmente destabilizzanti. In questo senso, il messaggio di questi sensitivi si intreccia con la realtà contemporanea, offrendo spunti di riflessione su un futuro che resta incerto ma certamente carico di sfide senza precedenti.