
L'uomo con più lauree al mondo (www.maggiesfarm.it)
Conseguire una o più lauree è un obiettivo straordinario, ma quel che è stato capace di fare quest’uomo è davvero incredibile.
Antonio Monroy Antón, un uomo madrileno di 53 anni, detiene il record mondiale per il numero di titoli universitari conseguiti, avendo completato ben tredici lauree e due dottorati, oltre a tre post-laurea. La sua incredibile carriera accademica è accompagnata da un’intensa attività professionale come docente universitario, imprenditore e sportivo, rendendo la sua storia non solo straordinaria ma anche fonte di ispirazione per molti.
Il soggetto con più lauree al mondo: biografia di uno straordinario uomo normale
La formazione di Antonio include lauree in Scienze Aziendali, Fisioterapia, Scienze dell’Attività Fisica e dello Sport, Scienze Umane, Relazioni di Lavoro e Risorse Umane. Non si è fermato qui: ha anche completato corsi in Giurisprudenza, Turismo, Psicologia, Storia dell’Arte, Educazione Sociale, Servizio Sociale, Criminologia e Scienze Giuridiche delle Amministrazioni Pubbliche presso l’Università Nazionale di Educazione a Distanza (UNED). La sua sete di conoscenza non si arresta, poiché attualmente sta studiando altri cinque corsi, tra cui Geografia, Storia, Marketing, Comunicazione, Finanza e Nutrizione.
Antonio descrive il suo approccio allo studio come un hobby piuttosto che un peso. «Studiare è per me un modo per rilassarmi. Dedico un’ora al giorno, e questo mi permette di mantenere un equilibrio tra la mia vita professionale, familiare e sportiva», spiega ai microfoni de La Voz de Galicia. Questa abilità di gestire il tempo è sorprendente, soprattutto considerando che è padre di tre figli. La sua routine prevede almeno cinque giorni alla settimana dedicati all’attività fisica, un altro aspetto che considera cruciale per il benessere mentale e fisico.

La visione di Antonio sull’istruzione è influenzata dalla sua lunga carriera come docente universitario, iniziata nel 2005. Ha insegnato in diverse università di Madrid, Saragozza e Valladolid, osservando come gli studenti affrontano lo studio. «Molti di loro non dedicano tempo allo studio durante l’anno accademico, e si limitano a prepararsi un paio di settimane prima degli esami. Questo approccio non incoraggia un vero apprendimento», afferma. Una delle sue raccomandazioni è di dedicare anche solo un’ora al giorno allo studio, un metodo che lui stesso ha trovato efficace.
Antonio ricorda che la laurea più difficile da conseguire è stata la prima, in Scienze Aziendali. «All’epoca, il livello degli studi era molto più alto. Oggi, in alcune materie, trovo che gli studenti non abbiano le basi necessarie per affrontare gli argomenti che insegno», spiega. Questo calo di livello, secondo Antonio, ha reso più accessibile il completamento di più lauree nello stesso periodo.
Un altro fattore che ha contribuito al suo successo è l’uso della tecnologia. «Oggi, con un semplice smartphone, gli studenti possono accedere a un mare di informazioni in pochi secondi. Negli anni passati, dovevo passare ore in biblioteca per trovare le informazioni necessarie per i miei studi», racconta. Questa evoluzione ha reso l’apprendimento più flessibile e veloce, permettendo a molti di affrontare percorsi accademici che prima sarebbero stati impensabili.
Antonio attribuisce parte del suo successo anche al supporto della sua famiglia. Sua moglie ha dedicato molto tempo alla cura dei figli, permettendogli di concentrarsi maggiormente sui suoi studi e sulla carriera. «Senza il suo supporto e l’impegno dei miei figli, non sarei riuscito a ottenere tutto ciò», afferma con gratitudine. Sottolinea quanto sia fondamentale il sostegno familiare nel bilanciare le responsabilità professionali e personali.
Inoltre, Antonio ha notato che l’età può essere un vantaggio per gli studenti adulti. «Chi inizia a studiare da adulto ha spesso una motivazione diversa rispetto ai giovani. Gli adulti studiano per passione e per arricchire le proprie conoscenze, mentre gli studenti più giovani possono avere una visione più superficiale dell’istruzione», osserva.