
Se usi spesso la lavastoviglie evi assolutamente sapere questo - maggiesfarm.it
La crescente consapevolezza sull’impatto delle microplastiche spinge quindi a rivedere le abitudini quotidiane e a promuovere innovazioni tecnologiche.
Una recente indagine scientifica condotta dall’Università del Queensland ha sollevato preoccupazioni significative riguardo all’uso quotidiano della lavastoviglie e al suo impatto sulla salute umana e sull’ambiente.
Lo studio, pubblicato su ACS ES&T Water, evidenzia come il lavaggio degli utensili in plastica all’interno di questi elettrodomestici possa generare un consistente rilascio di microplastiche, un problema ambientale sempre più allarmante.
Le microplastiche e il loro rilascio dalla lavastoviglie
La ricerca ha dimostrato che durante un singolo ciclo di lavaggio, una lavastoviglie carica di contenitori e utensili in plastica può rilasciare fino a 920.000 micro e nanoparticelle nelle acque reflue domestiche. Questo dato si traduce in circa 33 milioni di particelle rilasciate annualmente da ogni famiglia. Il rilascio è favorito dalle alte temperature e dai processi abrasivi tipici del ciclo di lavaggio, che degradano progressivamente la plastica, contribuendo alla diffusione di queste particelle invisibili a occhio nudo.
Le microplastiche, frammenti di plastica inferiori a 5 millimetri, non sono biodegradabili ma si frammentano in pezzi sempre più piccoli, che si accumulano nell’ambiente, contaminando oceani, suolo, fauna e persino il corpo umano. Queste particelle possono essere ingerite attraverso il cibo e l’acqua o inalate, rappresentando un rischio emergente per la salute pubblica.
Impatti sanitari e ambientali e possibili soluzioni
Il dottor Elvis Okoffo, ricercatore presso l’Università del Queensland Alliance for Environmental Health Sciences, sottolinea come “anche azioni quotidiane apparentemente innocue possano avere ripercussioni ambientali cumulative”. In questo contesto, il rilascio di microplastiche dalla lavastoviglie, seppur limitato rispetto ad altre fonti di inquinamento plastico, non deve essere sottovalutato.

Per mitigare questa problematica, si suggerisce l’uso di filtri specifici nelle lavastoviglie, capaci di catturare le microplastiche prima che vengano disperse nelle acque reflue. Inoltre, il settore produttivo è chiamato a sviluppare plastiche più resistenti al degrado causato dal lavaggio ad alte temperature, così da ridurre il rilascio di particelle.
Dal punto di vista del consumatore, una strategia efficace consiste nel limitare l’uso della lavastoviglie per gli oggetti in plastica, preferendo il lavaggio a mano a temperatura più bassa. Inoltre, è consigliabile orientarsi verso materiali alternativi e più ecocompatibili per gli utensili da cucina, come il vetro, la ceramica o il legno.
Un’altra fonte significativa di microplastiche è rappresentata dall’abbigliamento sintetico. Tessuti in nylon e poliestere rilasciano fibre durante il lavaggio, contribuendo all’inquinamento. La scelta di fibre naturali come cotone e lino, insieme all’installazione di filtri per la lavatrice, può ridurre ulteriormente la dispersione di queste particelle nell’ambiente.