
Cosa cambia con l'(www.maggiesfarm.it)
Con l’introduzione della riforma fiscale sancita dal D. Lgs. 108/2024, l’Agenzia delle Entrate ha ufficialmente abolito il redditometro.
Questa modifica si inserisce in un contesto di crescente attenzione verso il fenomeno dell’evasione fiscale, che continua a rappresentare un’emergenza per le finanze pubbliche italiane. La novità principale è l’introduzione dell’evasometro, un sistema di monitoraggio che promette di rendere i controlli fiscali più mirati ed efficaci.
La soppressione del redditometro ha liberato i contribuenti da un sistema di controlli che, spesso, ha portato a verifiche nei confronti di soggetti in regola con le dichiarazioni. In passato, il redditometro si basava su indici di capacità contributiva, come l’acquisto di immobili, il pagamento di mutui, le spese sanitarie e le spese per animali domestici. Questi criteri, sebbene giustificati, hanno portato a situazioni paradossali in cui i cittadini venivano sottoposti a controlli senza fondamento.
Con l’evasometro, il Fisco adotta un approccio più selettivo, fissando soglie specifiche che devono essere superate prima di avviare un accertamento. La prima soglia è fissata a uno scostamento del 20% tra il reddito dichiarato e quello ricostruito, mentre la seconda soglia è rappresentata da uno scostamento pari a dieci volte l’importo dell’assegno sociale annuo, attualmente intorno ai 7.000 euro. Questo significa che per attivare controlli, il contribuente deve mostrare uno scarto di almeno 70.000 euro.
La valutazione del rischio e l’uso dell’intelligenza artificiale
Un aspetto innovativo dell’evasometro è la fase preliminare di valutazione del rischio di evasione. L’Agenzia delle Entrate utilizza algoritmi avanzati e intelligenza artificiale per analizzare i dati e identificare le categorie di contribuenti più a rischio. Questa analisi incrocia informazioni fiscali con dati provenienti da vari settori, contribuendo a determinare un punteggio di rischio per ciascun contribuente. Solo coloro che superano le soglie di scostamento e presentano un profilo di rischio elevato saranno soggetti a controlli approfonditi.
Inoltre, i contribuenti avranno l’opportunità di difendersi in caso di contestazioni, dimostrando che le spese sospette sono state effettuate con redditi diversi da quelli dichiarati o che provengono da redditi esenti. Questo approccio mira a garantire un equilibrio tra il diritto del Fisco di controllare e la tutela dei diritti dei contribuenti.

Dal 2025, il sistema di indagini fiscali si arricchisce grazie all’introduzione della Silver Notice, un’iniziativa di cooperazione internazionale che permette di accedere a banche dati patrimoniali di oltre 50 Paesi. Questo strumento rappresenta un grande passo avanti nella lotta contro l’evasione fiscale, poiché consente di monitorare più efficacemente i flussi finanziari internazionali e di identificare eventuali irregolarità.
La Guardia di Finanza ha richiesto che i dati vengano aggiornati mensilmente, permettendo di avere un quadro sempre più chiaro delle disponibilità patrimoniali dei contribuenti. Questo approccio non solo aumenta l’efficacia dei controlli, ma rappresenta anche una deterrenza significativa per coloro che potrebbero essere tentati di occultare beni all’estero.
Chi è a rischio?
Le categorie di contribuenti a rischio sono diverse. In particolare, si segnalano coloro che hanno debiti fiscali superiori ai 50.000 euro. Questa fascia di contribuenti, sebbene possa essere tentata di accedere alle agevolazioni fiscali legate alla rottamazione, potrebbe essere soggetta a controlli più approfonditi, soprattutto se risultano avere disponibilità finanziarie significative all’estero.
Inoltre, l’evasometro si rivolge anche a coloro che presentano uno stile di vita sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati. Le indagini si concentreranno su spese elevate in beni di lusso, viaggi all’estero o investimenti immobiliari, soprattutto se non giustificati da un adeguato reddito. Tali controlli mirati sono progettati per “stanare” chi cerca di nascondere disponibilità finanziarie, rendendo più difficile la richiesta di saldo dei debiti.
L’introduzione dell’evasometro rappresenta quindi un cambiamento radicale nel modo in cui l’Agenzia delle Entrate affronta il problema dell’evasione fiscale, introducendo strumenti più sofisticati e mirati per garantire una maggiore equità nel sistema fiscale italiano.