
La pensione a 60 anni ora è realtà - maggiesfarm.it
In Italia è possibile andare in pensione prima dei 60 anni: le misure attive aprono nuove strade per chi ha maturato i seguenti requisiti contributivi.
La possibilità di lasciare il lavoro prima dei 60 anni non è più solo un’ipotesi. Alcune categorie di lavoratori in Italia possono accedere alla pensione anticipata grazie a misure dedicate, attualmente in vigore. Il sistema previdenziale, ancora vincolato dalla Legge Fornero, ha imposto negli anni un’età pensionabile di 67 anni, suscitando critiche e difficoltà. Ma esistono deroghe, pensate per specifiche situazioni familiari e sociali.
Una delle novità più rilevanti riguarda i caregiver, figure che si occupano quotidianamente di parenti con disabilità riconosciuta. A loro, e a determinate categorie di donne lavoratrici, sono riservate formule di uscita anticipata che possono ridurre sensibilmente l’età di pensionamento. Non si tratta di una liberalizzazione generalizzata: le regole restano rigide, ma per chi rientra nei parametri, il traguardo della pensione potrebbe arrivare prima del previsto.
Le deroghe per chi assiste familiari con disabilità
Nel panorama previdenziale italiano, il ruolo del caregiver familiare sta lentamente emergendo con maggiore forza. Si tratta di persone che, senza un inquadramento lavorativo specifico, si prendono cura di un parente con grave disabilità ai sensi della Legge 104/1992.
In questo contesto si inserisce l’Opzione Donna, misura riservata alle lavoratrici che hanno almeno 35 anni di contributi. Il requisito anagrafico parte da 61 anni, ma può scendere a 60 anni con un figlio e a 59 anni con due o più figli. La norma si applica solo alle donne che risultino caregiver, disoccupate, licenziate o con invalidità personale pari o superiore al 74%.

Una seconda possibilità, più ampia, è la Quota 41. Questa opzione vale sia per uomini che per donne e consente l’accesso alla pensione senza limiti di età anagrafica, a patto di aver maturato 41 anni di contributi effettivi, cioè versati tramite attività lavorativa reale e non figurativa. Un altro vincolo: almeno un anno di questi contributi deve essere stato versato prima del compimento dei 19 anni.
Entrambe le misure si rivolgono a chi ha dedicato anni all’assistenza continuativa di un familiare non autosufficiente. Possono trattarsi di coniugi, genitori, figli o fratelli conviventi, ma anche parenti fino al secondo grado, se non ci sono altri soggetti idonei all’assistenza. Il riconoscimento del ruolo di caregiver è subordinato alla documentazione sanitaria e alla convivenza o continuità dell’impegno assistenziale.
Il ruolo dell’informazione e la necessità di supporto tecnico
La complessità normativa che regola l’uscita anticipata rende necessario un supporto specialistico. Le misure, pur essendo attive, richiedono una verifica puntuale dei requisiti, che non sempre risultano chiari a chi ne avrebbe diritto. Gli uffici sindacali, i CAF e i patronati rappresentano un punto di riferimento importante per raccogliere documentazione, controllare la posizione contributiva e avviare la procedura.
Molti caregiver, spesso sopraffatti dalla gestione quotidiana di un familiare in condizioni critiche, faticano a informarsi. Eppure, la possibilità di anticipare l’uscita dal lavoro potrebbe migliorare sensibilmente la qualità della vita, consentendo una maggiore concentrazione sulla cura del parente, senza il peso costante degli impegni professionali.
La questione pensionistica, nel contesto italiano, resta uno dei nodi politici più difficili da sciogliere. Le riforme si scontrano con vincoli economici e proiezioni demografiche preoccupanti, ma l’introduzione di deroghe mirate come quelle per caregiver dimostra che è possibile conciliare sostenibilità del sistema e giustizia sociale.
Le misure attualmente disponibili non coprono tutti i bisogni, ma rappresentano una svolta concreta per migliaia di lavoratori invisibili. Se accompagnate da una comunicazione più chiara e una semplificazione dei percorsi burocratici, potrebbero trasformarsi in strumenti strutturali, non più solo eccezioni temporanee. Per ora, chi assiste un familiare con disabilità e ha alle spalle una lunga storia contributiva può iniziare a vedere una prospettiva diversa: una pensione raggiunta prima dei 60 anni.