
Le città italiane più a rischio blackout per il caldo estremo(www.maggiesfarm.it)
L’Italia si trova ad affrontare non solo temperature record ma anche un aumento significativo del rischio di blackout elettrici.
Le grandi città come Milano, Napoli, Torino e Bologna sono particolarmente vulnerabili a interruzioni di corrente dovute al crescente consumo di energia, in particolare per il massiccio utilizzo di condizionatori e l’espansione della mobilità elettrica. Il caldo estremo mette sotto pressione la rete elettrica nazionale, sollevando preoccupazioni per la sicurezza energetica e la continuità dei servizi essenziali.
L’estate porta con sé un aumento della domanda di energia elettrica che, in alcuni casi, può superare del 30% i consumi abituali in pochi giorni. La città di Milano, con una popolazione di oltre 1,3 milioni di abitanti e una densità abitativa che supera i 7.500 abitanti per km², è uno degli esempi più evidenti di questa criticità. La capitale lombarda, situata nel cuore della Pianura Padana, è caratterizzata da un clima temperato caldo con estati molto calde e afose, che accentuano l’uso di condizionatori e sistemi di raffrescamento.
Analogamente, Napoli, terza città italiana per popolazione con quasi 907.000 residenti e una densità abitativa di circa 7.730 abitanti per km², deve fare i conti con un clima mediterraneo caldo e secco, che induce un ricorso massiccio a dispositivi di raffreddamento, specie nelle zone centrali e periferiche. Anche Torino e Bologna, con infrastrutture elettriche spesso datate, rientrano tra le aree maggiormente esposte al rischio di blackout durante le ondate di calore.
Queste metropoli, caratterizzate da elevata concentrazione demografica e infrastrutture energetiche sottoposte a crescente sollecitazione, richiedono interventi urgenti per la modernizzazione della rete e una migliore gestione dei picchi di domanda.
Cause e dinamiche dei blackout estivi
Il fenomeno dei blackout estivi non è dovuto a danni diretti ai cavi o alle apparecchiature, ma principalmente all’eccessivo carico sulla rete elettrica. Quando la domanda supera la capacità di trasmissione e distribuzione, si può verificare un sovraccarico che porta a guasti localizzati o, in casi più gravi, a interruzioni a cascata. Un episodio storico emblematico è stato il blackout del 2003 che interessò gran parte dell’Italia, dimostrando quanto la rete possa risultare fragile in condizioni di stress elevato.
Il caldo intenso provoca un aumento della richiesta energetica per il raffreddamento degli ambienti, ma anche per l’alimentazione di nuovi dispositivi elettronici e la diffusione della mobilità elettrica. Le società di gestione della rete, come Terna e Unareti, monitorano costantemente la situazione e operano secondo una gerarchia di priorità per il ripristino dell’energia: ospedali, servizi idrici, forze dell’ordine e media sono i primi ad essere riattivati in caso di blackout prolungati.
Eventi simili si sono verificati anche in altri paesi europei, come Spagna e Portogallo, confermando la dimensione continentale del problema energetico legato alle ondate di calore.

In caso di blackout di larga scala, le autorità locali assumono un ruolo cruciale nelle prime fasi di intervento. Il sindaco dirige le operazioni iniziali, supportato dalla Protezione Civile che può attivare la colonna mobile provinciale e, se necessario, quella regionale, per intervenire tempestivamente nelle aree colpite.
Parallelamente, le aziende di distribuzione elettrica lavorano per ridurre i tempi di inattività, garantendo la continuità dei servizi essenziali. Ospedali, aeroporti, sistemi di trasporto urbano e mercati finanziari dispongono di generatori autonomi e sistemi di continuità per mantenere operative le strutture critiche anche durante le interruzioni.
Milano, in particolare, ha avviato un ambizioso piano di modernizzazione della rete elettrica, con l’installazione di nuove cabine primarie e l’interramento di oltre 100 chilometri di cavi sotterranei. Questa strategia è finalizzata a sostenere un futuro in cui i consumi potrebbero raddoppiare, a causa dell’elettrificazione crescente e della transizione ecologica.
Oltre agli investimenti infrastrutturali, è fondamentale la collaborazione dei cittadini nella gestione intelligente dei consumi energetici. Ridurre gli sprechi, utilizzare in modo efficiente gli elettrodomestici e adottare soluzioni energetiche sostenibili rappresentano azioni concrete per mitigare il rischio blackout.