
La vulnerabilità del mondo bancario digitale(www.maggiesfarm.it)
Negli ultimi tempi, i correntisti di Intesa Sanpaolo si trovano a fronteggiare un periodo di grande incertezza e preoccupazione.
Le recenti vicende legate alla sicurezza dei conti correnti hanno sollevato un’ondata di angoscia tra i clienti, già provati da un contesto economico difficile. Le problematiche riscontrate dall’istituto bancario, unite a controlli e verifiche incessanti, hanno alimentato un clima di sfiducia nei confronti della banca, che si presenta come un colosso del settore ma che ora sembra vacillare di fronte alle sfide della digitalizzazione.
Il panorama delle banche digitali è diventato un vero e proprio campo minato. Se da un lato la comodità di poter effettuare pagamenti tramite smartphone o di eseguire bonifici in pochi clic ha trasformato l’esperienza bancaria, dall’altro lato ha accresciuto le preoccupazioni relative alla sicurezza dei dati personali e finanziari. La domanda che molti clienti si pongono è: “E se mi rubano i dati?”. Questa preoccupazione non è infondata, ma anzi, riflette un approccio prudente e razionale all’uso della tecnologia.
Con l’aumento della digitalizzazione, ogni piccola falla nella sicurezza può portare a conseguenze disastrose. La fiducia, elemento fondamentale nelle relazioni tra clienti e istituti finanziari, è difficile da costruire e facilissima da distruggere. Quando una banca di grandi dimensioni come Intesa Sanpaolo si trova a dover affrontare problemi di sicurezza, i clienti iniziano a interrogarsi sulla solidità della loro scelta e non è raro che alcuni decidano di esplorare alternative, cercando istituti che offrano maggiore trasparenza e sicurezza.
La corsa alla digitalizzazione
La velocità nella digitalizzazione ha portato a un cambiamento radicale nel settore bancario, ma non senza costi. La tendenza a ridurre il numero di filiali fisiche ha reso più difficile per i clienti stabilire un contatto umano diretto quando sorgono problemi. È un dilemma: si desidera un servizio più veloce e accessibile, ma si paga il prezzo della stabilità e della sicurezza. Questo equilibrio, sempre più precario, sembra sfuggire a molti operatori del settore.
La questione si complica ulteriormente se si considera il dibattito in corso sul futuro delle banche. Da un lato, ci sono coloro che promuovono un ritorno a modelli ibridi, in cui la tecnologia si integri con la presenza fisica per garantire un servizio più completo e rassicurante. Dall’altro lato, ci sono i sostenitori della digitalizzazione totale, convinti che i clienti si abitueranno e si adatteranno a un servizio interamente online. Tuttavia, ciò che emerge chiaramente è che i clienti desiderano essere ascoltati e avere la certezza che ci sia una persona reale pronta a intervenire in caso di problemi.

In questo contesto di inquietudine, Bankitalia ha deciso di inviare ispettori a Mooney, la società partecipata da Intesa Sanpaolo e Enel, per una verifica approfondita. Non si tratta della prima volta che l’istituto viene posto sotto osservazione. La recente ispezione segue un grave attacco informatico che ha messo a rischio i dati di un grande numero di utenti e ha compromesso i servizi di pagamento. Secondo quanto riportato da MilanoFinanza, i controlli si concentrano in particolare sulla componente tecnologica della piattaforma, evidenziando la vulnerabilità di un sistema che, sebbene avanzato, non sembra essere completamente al sicuro.
Già nel 2023, Intesa Sanpaolo aveva subito una verifica simile, in quel caso per problemi legati alle procedure antiriciclaggio. Quell’episodio aveva portato a conseguenze severe, tra cui multe significative e il blocco di nuovi conti e carte. Oggi, la situazione appare nuovamente critica, con l’attenzione rivolta anche all’app My Cicero, utilizzata per la gestione dei parcheggi e dei mezzi di trasporto pubblico. Mooney ha definito queste verifiche come “controlli periodici”, ma la tempistica coincide in modo sospetto con l’attacco hacker, accrescendo le ansie tra i clienti.