
Le nuove norme per la tutela degli animali - maggiesfarm.it
Le nuove regole per il rispetto degli animali: se non li si tratta nel modo giusto scatta la multa, anche molto salata.
In Italia entra in vigore una normativa di grande rilievo per la tutela degli animali, con sanzioni penali e amministrative significativamente inasprite nei confronti di chi abbandona o maltratta gli animali. Il ddl n. 1308/2025, noto come ddl animali, rappresenta una svolta epocale nel panorama giuridico nazionale, allineando la tutela degli animali al dettato riformato dell’articolo 9 della Costituzione, che riconosce gli animali come esseri viventi e senzienti.
Multa fino a 10.000 euro per l’abbandono di animali
L’abbandono di animali domestici o d’affezione è ora punito con multe che possono arrivare fino a 10.000 euro e con l’arresto fino a un anno. Prima della riforma, la sanzione minima era di 1.000 euro, ritenuta insufficiente rispetto alla gravità del reato. L’articolo 727 del Codice penale, modificato dal ddl, dispone che chi abbandona animali o li detiene in condizioni incompatibili con la loro natura, causando loro sofferenze, incorre in pene molto più severe.
Inoltre, se l’abbandono avviene su strade o aree pubbliche, la pena viene aumentata di un terzo. È prevista anche la sospensione della patente di guida da sei mesi a un anno se il reato è commesso mediante l’uso di veicoli, una novità introdotta per scoraggiare comportamenti che mettono a rischio la sicurezza stradale e la vita degli animali.

Carla Rocchi, presidente nazionale dell’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA), ha definito questo inasprimento “il miglior risultato possibile nelle condizioni attuali”, sottolineando il valore di una maggiore deterrenza per contrastare fenomeni di crudeltà ancora troppo diffusi.
Tra le misure più significative del ddl animali, si segnala il divieto di tenere cani e altri animali d’affezione legati alla catena, salvo comprovate esigenze sanitarie o di sicurezza temporanea con certificazione veterinaria. In caso di violazione, è prevista una sanzione amministrativa che varia da 500 a 5.000 euro. Questa norma mira a garantire il benessere degli animali, impedendo pratiche che limitano gravemente la loro libertà di movimento e causano sofferenze.
Ulteriori novità riguardano l’inasprimento delle pene per altri reati gravi, come l’uccisione di animali, ora punita con una multa da 5.000 a 30.000 euro e reclusione da 6 mesi a 3 anni, e il maltrattamento, per cui la reclusione passa a un minimo di 6 mesi e fino a 2 anni, senza possibilità di sostituire la pena con una multa. Le sevizie sono sanzionate con pene ancora più severe: multa da 10.000 a 60.000 euro e reclusione da 1 a 4 anni.
Il ddl interviene anche su fenomeni come i combattimenti tra animali, estendendo la responsabilità penale anche a chi vi partecipa e non solo agli organizzatori, con pene che arrivano fino a 4 anni di carcere e multe fino a 30.000 euro.
Nuove sanzioni per la sicurezza stradale e la responsabilità civile
L’abbandono di animali è riconosciuto anche come un grave pericolo per la sicurezza stradale. Un recente emendamento approvato dalla Commissione Trasporti della Camera ha introdotto la possibilità di sospensione o revoca della patente per chi abbandona animali su strade o vie di comunicazione, in aggiunta alle sanzioni penali. Nei casi in cui l’abbandono provochi incidenti con lesioni o decessi, la legge prevede fino a sette anni di reclusione, equiparando tali condotte a omicidio stradale o lesioni personali gravi.
Questa novità testimonia l’impegno legislativo nel combattere non solo la crudeltà verso gli animali, ma anche le conseguenze dirette e indirette che tali azioni possono avere sulla sicurezza pubblica.
Una delle innovazioni più rilevanti del ddl è il superamento della concezione tradizionale che tutelava il “sentimento umano per gli animali”. La nuova legge riconosce infatti agli animali diritti propri e li considera soggetti di diritto, portatori di tutela giuridica autonoma e indipendente.