
Un grattacielo appeso ad un asteroide: l'incredibile progetto - Maggiesfarm.it / Credits: Instagram @Future.architects
Svelato il misterioso progetto che potrebbe presto cambiare il mondo: un grattacielo volante appeso ad un asteroide.
Nel panorama dell’architettura futuristica, un progetto visionario promette di rivoluzionare il concetto stesso di costruzione verticale: si tratta dell’Analemma Tower, un grattacielo volante sospeso a un asteroide in orbita attorno alla Terra.
Ideato dallo studio newyorkese Clouds Architecture Office (Clouds AO), questo colosso spaziale sarebbe ancorato a un corpo celeste, definendo un nuovo paradigma di architettura e ingegneria.
Il concetto innovativo dell’Analemma Tower
L’Analemma Tower si discosta radicalmente dal tradizionale schema di edificazione, che prevede fondazioni salde al suolo. Qui, al contrario, la torre è appesa a un grande asteroide posizionato in orbita geosincrona attorno alla Terra, tramite un sistema denominato Universal Orbital Support System (UOSS). Questo sistema prevede l’uso di cavi ad alta resistenza che sospendono la struttura nell’atmosfera superiore, a un’altezza eccezionale di circa 32.000 metri, più di trenta volte superiore all’altezza dei grattacieli più elevati attuali. La scelta di Dubai come sito di costruzione non è casuale. La città si è distinta negli ultimi anni per la sua capacità di realizzare edifici altissimi con costi di costruzione nettamente inferiori rispetto a metropoli come New York.
La collocazione dell’Analemma Tower proprio sopra Dubai sfrutterebbe questa esperienza consolidata e la posizione geografica favorevole per la captazione solare. Il nome del progetto deriva dall’analemma, una curva a forma di otto che rappresenta il percorso apparente del Sole nel cielo durante l’anno. Questa metafora si lega al design e al posizionamento della torre, che non toccherebbe mai il suolo e sarebbe accessibile esclusivamente tramite droni, eliminando così la necessità di ascensori convenzionali o scale. Dal punto di vista energetico, la struttura sarebbe completamente autonoma. I pannelli solari, installati sulla sommità sempre esposta alla luce solare, fornirebbero l’energia elettrica necessaria al funzionamento dell’edificio.
L’acqua, invece, verrebbe ottenuta attraverso sistemi di condensazione atmosferica e riciclo interno, garantendo così una gestione sostenibile delle risorse idriche. Questo approccio rende l’Analemma Tower un esempio di edilizia eco-sostenibile all’avanguardia, capace di adattarsi a condizioni estreme. Nonostante l’entusiasmo generato dall’idea, il progetto resta al momento un sogno futuristico a causa delle enormi difficoltà tecniche da superare. La prima, e forse la più complessa, è la cattura e stabilizzazione di un asteroide in orbita terrestre. I progettisti fanno riferimento alla missione spaziale Asteroid Redirect Mission della NASA, prevista inizialmente per il 2021 ma successivamente cancellata, come possibile base di partenza per le tecnologie necessarie a questa operazione.

L’altitudine estrema pone inoltre sfide ambientali significative: la temperatura esterna si aggirerebbe attorno ai –40°C e l’atmosfera sarebbe così rarefatta da rendere indispensabile l’uso di particolari protezioni per la respirazione. La vita quotidiana sulla torre richiederebbe quindi equipaggiamenti spaziali, eliminando la possibilità di uscire all’esterno senza tute speciali. Un altro aspetto cruciale riguarda i materiali per i cavi di sospensione. Questi dovrebbero essere lunghi oltre 30.000 metri e avere caratteristiche uniche di leggerezza, resistenza e flessibilità per sopportare forze gravitazionali, vibrazioni e vento.
Attualmente, solo materiali teorici come i nanotubi di carbonio o il grafene sembrano poter garantire queste prestazioni, ma la produzione su scala industriale è ancora lontana dall’essere realizzabile. Il sistema di sospensione e ancoraggio della torre, dunque, rappresenta una sfida ingegneristica senza precedenti. La combinazione tra materiali avanzati e tecnologie spaziali potrebbe però aprire la strada a soluzioni che, in futuro, potrebbero cambiare radicalmente il modo in cui concepiamo gli spazi abitativi e lavorativi. La presentazione dell’Analemma Tower ha acceso un dibattito globale sulle potenzialità e i limiti dell’architettura spaziale, evidenziando quanto la ricerca nel campo delle tecnologie materiali e spaziali possa influenzare la progettazione urbana.