
Le specie di squali presenti nei mari italiani (www.maggiesfarm.it)
In estate, quando molti italiani si dirigono verso le coste, cresce anche l’attenzione verso la presenza di squali nei mari italiani.
A differenza del clima di paura scatenato dal celebre film del 1975 “Lo squalo”, oggi disponiamo di molte più informazioni scientifiche e conoscenze sulle specie che popolano le acque del Mediterraneo, consentendoci di comprendere meglio i rischi reali e le aree in cui è più probabile imbattersi in questi predatori.
Attualmente, nei mari italiani sono state individuate circa 48 specie di squali, ma solo una quindicina di queste potrebbero, in teoria, rappresentare un pericolo per l’uomo. È importante sottolineare che gli attacchi sono estremamente rari e quasi sempre dovuti a un errore di identificazione: lo squalo scambia il nuotatore per una preda o percepisce una minaccia.
Tra le specie più comuni vi è la verdesca, nota anche come squalo azzurro, riconoscibile per la sua colorazione bluastro-azzurra. Questa specie non è aggressiva e rappresenta quella maggiormente catturata, motivo per cui è oggi considerata a rischio estinzione nel Mediterraneo. Un altro abitante dei nostri mari è lo squalo volpe, caratterizzato da una lunga pinna caudale che ricorda una frusta; anche questo non presenta pericoli per l’uomo e tende a mantenersi a distanza. Il palombo, infine, è uno squalo innocuo, che si nutre di piccoli pesci e invertebrati bentonici.
Tuttavia, nei mari italiani sono presenti anche specie più temute, come lo squalo mako, apprezzato per la sua velocità, e soprattutto il celebre squalo bianco, il cui avvistamento suscita immediatamente un senso di allarme, nonostante sia abbastanza raro.
Le zone italiane con maggior presenza di squali
Gli avvistamenti di squali nel Mediterraneo italiano sono in aumento e si concentrano soprattutto nelle coste di Sicilia, Calabria, Sardegna e Toscana. Tuttavia, non mancano segnalazioni anche in regioni come Puglia, Campania e Marche.
Il Canale di Sicilia rappresenta una delle aree più frequentate dallo squalo bianco, in particolare perché offre acque profonde ideali per la caccia e la riproduzione. Proprio in questa zona si ipotizza che vi sia un habitat di crescita per i piccoli, motivo per cui gli avvistamenti sono più frequenti.
Nel Mar Adriatico, così come in Liguria e Sardegna, sono state osservate con regolarità anche esemplari di squalo balena, il più grande pesce esistente, che può superare i 12 metri di lunghezza. Nonostante le dimensioni, lo squalo balena è noto come “gentile gigante” poiché si nutre esclusivamente di plancton e non rappresenta alcuna minaccia per l’uomo.

Il dato rassicurante è che gli attacchi di squalo in Italia sono estremamente rari. Dal 1900 a oggi, infatti, sono stati registrati solo 40 casi, con meno di dieci esiti mortali. L’ultimo evento fatale risale al 1989, quando un subacqueo fu attaccato nel golfo di Baratti, in Toscana, da uno squalo bianco – un episodio eccezionale, visto che questa specie frequenta principalmente le acque siciliane.
Le cause di un attacco sono quasi sempre incidentali: lo squalo può scambiare l’uomo per una preda abituale o reagire a una percepita minaccia. La maggior parte delle specie presenti non considera l’uomo un alimento e tende anzi a evitarlo.
Oggi, grazie a studi scientifici e documentari, la percezione è decisamente più equilibrata. Sappiamo che gli squali sono essenziali per l’ecosistema marino e che la loro presenza nei mari italiani è normale e, nella maggior parte dei casi, innocua per i bagnanti. Tuttavia, ogni nuova segnalazione di avvistamento richiama l’attenzione, specialmente nelle località dove il turismo balneare è un pilastro economico.
Focus sulla Sicilia: un habitat chiave per gli squali
La Sicilia, regione a statuto speciale con oltre 4,7 milioni di abitanti, rappresenta un punto nevralgico per la presenza di squali nel Mediterraneo. La sua posizione geografica, circondata da diversi mari – Tirreno, Ionio, Canale di Sicilia – e caratterizzata da fondali ricchi di biodiversità, la rende un ambiente ideale per molte specie di squali.
In particolare, il Canale di Sicilia è noto per essere un punto di passaggio e riproduzione per il grande squalo bianco. La regione, con le sue vaste coste e arcipelaghi come le Eolie e le Egadi, ospita numerosi habitat marini che favoriscono la presenza di predatori marini, contribuendo a mantenere l’equilibrio dell’ecosistema.