
Modello 730, come risparmiare se hai familiari a carico - Maggiesfarm.it
Quando puoi risparmiare in caso di familiari a carico? Attenzione a questi riquadri del Modello 730: cosa devi fare.
La dichiarazione dei redditi è un momento cruciale per molti contribuenti italiani, e il modello 730/2025 offre diverse opportunità per il risparmio fiscale, soprattutto per chi ha familiari a carico. Dichiarare i familiari a carico non solo permette di ridurre l’importo dell’IRPEF da pagare, ma offre anche vantaggi economici significativi.
È fondamentale comprendere chi può essere considerato familiare a carico, i limiti di reddito e gli importi che possono essere detratti per ottimizzare al meglio questa opportunità.
Familiari a carico nel 730: quando puoi risparmiare
Nel 2025, per essere considerati fiscalmente a carico, i familiari devono avere un reddito complessivo che non supera determinati limiti. In particolare, il limite è fissato a 2.840,51 euro per i familiari in generale e a 4.000 euro per i figli fino a 24 anni. Solo coloro che rientrano sotto questi limiti possono essere indicati come familiari a carico dal dichiarante. Le fonti di reddito che rientrano nel calcolo del reddito complessivo includono:
- Redditi da locazione, specialmente quelli tassati con la cedolare secca.
- Stipendi da enti internazionali o religiosi, come nel caso della Santa Sede.
- Redditi da lavoro autonomo, compresi quelli provenienti da regimi semplificati come il regime dei minimi o il regime forfettario.
Queste informazioni sono essenziali per chi desidera pianificare la propria dichiarazione dei redditi e massimizzare i vantaggi fiscali. Una delle opportunità più vantaggiose del modello 730/2025 è la possibilità di detrarre le spese relative al coniuge a carico. Le detrazioni variano in base al reddito complessivo del dichiarante. Per un reddito fino a 15.000 euro, la detrazione può arrivare fino a 800 euro, ma diminuisce progressivamente con l’aumentare del reddito. Ecco come si articolano le detrazioni:
- Da 15.001 a 29.000 euro: detrazione fissa di 690 euro.
- Da 29.001 a 35.200 euro: detrazione che varia da 700 a 720 euro.
- Oltre 35.200 e fino a 40.000 euro: detrazione di 690 euro.
- Da 40.001 a 80.000 euro: detrazione decrescente, calcolata con una formula specifica.
- Oltre 80.000 euro: nessuna detrazione spettante.

Ad esempio, un lavoratore con un reddito di 28.000 euro e un coniuge senza reddito avrà diritto a una detrazione di 690 euro. Un altro aspetto cruciale della dichiarazione dei redditi è la detrazione per i figli. A partire dal 1° marzo 2022, per i figli fino a 21 anni non è più prevista alcuna detrazione IRPEF, poiché è stata sostituita dall’Assegno Unico Universale. Tuttavia, per i figli a carico con almeno 21 anni, è possibile ottenere una detrazione di 950 euro per ciascun figlio. Questa regola si applica a:
- Figli naturali, adottivi, affidati o affiliati.
- Figli conviventi o non conviventi.
- Studenti, lavoratori o disoccupati.
Se il contribuente è single o separato e l’altro genitore non ha riconosciuto il figlio, è possibile richiedere, in alternativa alla detrazione per figli, quella prevista per il coniuge a carico, se questa si rivela più vantaggiosa. Oltre al coniuge e ai figli, è possibile beneficiare di detrazioni anche per altri familiari a carico. Questa categoria include:
- Genitori (compresi quelli adottivi).
- Nonni e nonne.
- Fratelli e sorelle (anche unilaterali).
- Suoceri, generi e nuore.
- Nipoti.
- Coniuge legalmente separato.
Per questi familiari, la detrazione spettante ammonta a 750 euro, ma solo se convivono con il contribuente o ricevono assegni alimentari non stabiliti da un giudice. È importante sottolineare che le detrazioni si riducono progressivamente con l’aumentare del reddito e non sono disponibili oltre gli 80.000 euro di reddito complessivo. Essere ben informati su questi aspetti può portare a un risparmio significativo sulle imposte da pagare e migliorare la situazione economica complessiva della famiglia.