
La Legge 104 e le sue modifiche - (maggiesfarm.it)
La Camera dei Deputati ha approvato una proposta di legge che amplifica i diritti dei lavoratori. Una evoluzione della Legge 104
Un’importante innovazione introdotta dalla proposta è la semplificazione delle procedure burocratiche necessarie per accedere ai benefici previsti dalla legge. Infatti, per ottenere i nuovi benefici, sarà sufficiente presentare una certificazione elettronica rilasciata dal medico di base o da uno specialista in una struttura pubblica o convenzionata. Questa semplificazione è destinata a ridurre i tempi e le difficoltà burocratiche che spesso costituiscono un ostacolo per i lavoratori già provati da problemi di salute.
Con queste misure, il legislatore non solo cerca di garantire un equilibrio tra il diritto alla salute e le esigenze organizzative delle aziende, ma anche di promuovere un ambiente lavorativo più inclusivo e rispettoso delle difficoltà che alcuni lavoratori devono affrontare. La nuova legge rappresenta quindi un passo avanti verso una maggiore equità nel mondo del lavoro, dove la salute e la dignità dei lavoratori diventano priorità condivise.
I cambiamenti della Legge 104
Il panorama delle tutele per i lavoratori affetti da malattie invalidanti in Italia ha subito un’importante evoluzione grazie all’approvazione di una proposta di legge che introduce significative novità. Questa legge rappresenta un passo avanti cruciale nella promozione dei diritti dei lavoratori con disabilità, ampliando le protezioni già previste dalla Legge 104 del 1992.

Si tratta dei lavoratori con malattie invalidanti, consentendo un congedo non retribuito fino a 24 mesi per chi ha un’invalidità del 74% o superiore. Introduzione di dieci ore annue di permessi retribuiti per visite mediche e assistenza. Maggiore tutele per i lavoratori autonomi e semplificazione delle procedure burocratiche per accedere ai benefici. Un fondo di 2 milioni di euro sarà riservato a premi di laurea in memoria di pazienti oncologici. L’Autorità Garante vigilerà sul rispetto dei diritti.
Fino ad oggi, i benefici per i lavoratori con disabilità grave erano limitati a specifiche categorie e condizioni, creando una situazione di disparità per coloro che, pur non rientrando nelle fattispecie di disabilità gravissima, si trovano ad affrontare malattie che compromettono profondamente la loro capacità di lavorare. Con il nuovo decreto, i lavoratori con un’invalidità pari o superiore al 74% possono accedere a un congedo non retribuito della durata massima di 24 mesi, un’opzione che può essere sia continuativa che frazionata. Questo congedo assicura la conservazione del posto di lavoro, un elemento fondamentale per garantire sicurezza e stabilità ai lavoratori in momenti di difficoltà.
Un aspetto critico del congedo è che, durante questo periodo, non è consentito svolgere alcuna attività professionale, né come dipendente né come autonomo. Ciò significa che i lavoratori devono pianificare con attenzione la loro assenza, tenendo conto delle loro necessità di salute e delle implicazioni economiche. Tuttavia, è possibile riscattare i contributi previdenziali versando quanto dovuto, un’opzione che offre una certa flessibilità per chi desidera mantenere la propria posizione previdenziale.
Una delle innovazioni più significative introdotte dalla nuova legge riguarda il riconoscimento di dieci ore annue di permessi retribuiti per permettere ai lavoratori di sottoporsi a visite mediche, esami diagnostici e terapie. Inoltre, i genitori di figli minori con gravi patologie possono utilizzare questi permessi, rafforzando il supporto alle famiglie in situazioni delicate.
Un altro aspetto innovativo della proposta di legge è l’estensione dei diritti anche ai lavoratori autonomi. Questi ultimi potranno beneficiare di una sospensione dell’attività lavorativa per malattia o infortunio che può arrivare fino a 300 giorni all’anno, rispetto ai 150 giorni previsti fino ad ora. Questo ampliamento è cruciale per garantire che anche i lavoratori autonomi possano affrontare periodi di malattia senza subire gravi ripercussioni economiche.